
Oggi al Lido di Venezia sono in Concorso il nuovo film di Mario Martone con Toni Servillo e la nuova pellicola del vincitore di Orizzonti del 2019 Valentyn Vasyanovych
Toni Servillo, la cantante neomelodica Maria Nazionale, Iaia Forte e tantissimi altri attori sono tra gli interpreti di Qui rido io, il nuovo film di Mario Martone, Leone d’Argento nel 1992 con Morte di un matematico napoletano, presenti oggi 7 settembre 2021 alla 78sima edizione della Mostra Internazionale di arte cinematografica di Venezia.
Ambientato nella Napoli della Belle Epoque, racconta la storia dell’attore comico Eduardo Scarpetta. Nel 1904, all’apice del successo, Scarpetta realizza la parodia de “la figlia di Iorio” di D’Annunzio, scatenando le polemiche e la denuncia del poeta Vate con l’avvio della prima causa per diritto d’autore in Italia. Ovviamente tutti questi eventi andranno ad impattare su tutta la famiglia di Scarpetta, nella quale vi sono anche i figli illegittimi Titina, Eduardo e Peppino De Filippo.
Napoli quindi ancora protagonista, dopo l’entusiasmo suscitato da È stata la mano di Dio di Sorrentino.
Il Red Carpet di questo film, alle 19:00 circa, sarà la passerella più attesa, anche per la presenza di una delegazione del Premio Diva&Donna, con la produttrice Tiziana Rocca e molto probabilmente del campione olimpico nel salto in alto Gianmarco Tamberi.
Nuove dalla Sezione Orizzonti
Ma oggi, 7 settembre, sarà anche la giornata di Vidblysk (Reflection) di Valentyn Vasyanovych. Con Atlantis il regista ucraino si era aggiudicato il Premio per il miglior film nella sezione Orizzonti, due anni fa nell’ultima mostra pre-pandemia.
In questo film, ambientato in una zona di guerra dell’Ucraina orientale, un chirurgo viene fatto prigioniero dalle forze militari russe, assistendo a spaventose situazioni di umiliazione, violenza ed indifferenza. La difficoltà sarà, una volta liberato, ricominciare a vivere ricostruendo i rapporti con le persone che gli sono vicine.
Una sorpresa, nella sezione Orizzonti, potrebbe essere Bodeng Sar (White Building) di Kavich Neang.
Il film trae ispirazione da un fatto realmente vissuto dal regista cambogiano nel 2017: lo sfratto della sua famiglia dal White Building, storico caseggiato di Phnom Penh. L’episodio è visto attraverso gli occhi del ventenne Samang, che vive lì con due amici, che si allenano come ballerini sognando di partecipare ad un talent show. Il momento dello sfratto, unito ad altri fatti che capitano in concomitanza, faranno scoprire a Samang che quelle che credeva le solide radici chiamate “casa” sono in realtà fragili.
Fuori Concorso
Per quanto riguarda i documentari, Fuori Concorso sarà presentato Life of Crime 1984-2020 di Jon Alpert.
Il documentarista statunitense che presenta una sorta di reality poliziesco, ambientato tra le strade di Newark, nel New Jersey.
Il regista ha seguito alcuni pressonaggi per oltre trentasei anni, mostrando la violenza delle strade senza filtri. Del resto “tutte le guerre che hanno coinvolto gli USA hanno causato complessivamente un milione di morti, ma nei quarant’anni del film le droghe hanno ammazzato più di cinque milioni di americani”.
Cinema by night
In serata sarà la volta di Old Henry di Potsy Ponciroli, un western di azione, che parla di un agricoltore vedovo con un figlio che accoglie un uomo ferito che possiede una borsa piena di denaro. Successivamente giungono anche alcuni uomini per arrestare il ferito, e riferendo di voler restituire il denaro… L’agrigoltore, non sapendo di chi fidarsi, prenderà in mano la situazione a modo suo.
Venezia da Vivere sempre in prima fila
Tantissimi i personaggi arrivati al Lido nei giorni scorsi, oggi tra i tanti, ci saranno il regista di Lo chiamavano Jeeg Robot Gabriele Mainetti, accompagnato da Claudio Santamaria e Pietro Castellito.
Il loro film sarà presentato domani.
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L’articolo è di Pietro Gallina.
Le foto sono di Marta Formentello, Rossana Viola e Lorenzo Cinotti per Venezia da Vivere.