
Sette prime mondiali e oltre 160 artisti da tutto il mondo a Venezia per We Humans, il 18. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, a cura di Wayne McGregor, dal 18 luglio al 3 agosto
Prenderà il via questo giovedì 18 luglio We Humans, il 18. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, diretto per la quarta volta da Wayne McGregor, con un programma di 80 eventi in 17 giorni (fino a sabato 3 agosto) e sette prime mondiali, due prime europee, undici prime italiane e ben oltre 160 artisti da tutto il mondo, impegnati ad analizzare la profonda complessità della vita umana attraverso la molteplicità dei linguaggi artistici: danza, installazioni cinematografiche, talk con artisti e workshop aperti al pubblico.
Numerose le performance di solisti e compagnie internazionali, distribuite nei diversi spazi della città, tra cui l’Arsenale, Ca’ Giustinian, il Teatro Malibran e il Parco Albanese a Mestre.
Cristina Caprioli, premiata con il Leone d’Oro alla carriera, aprirà il festival con la sua pratica multidimensionale. Le sue opere, tra cui Deadlock, Flat Haze e Silver, utilizzano i luoghi di Venezia e Mestre come tele per incontri fortuiti e scambi intimi.
Trajal Harrell, vincitore del Leone d’Argento, presenta due opere di grande impatto emotivo: Sister or He Buried the Body e Tambourines, in cui esplora temi come la razza, il genere e la politica nell’America coloniale, rigenerando materiali storici e forme di danza preesistenti attraverso una tecnica definita “archiviazione fittizia”.
Debutta con Tangent il fondatore di Dumb Type Shiro Takatani: un’opera sullo spazio liminale tra arte, scienza e tecnologia. Una performance, co-commissionata dalla Biennale Danza, che trascende i confini tra le arti visive e performative.
L’argentina Melisa Zulberti, vincitrice del bando internazionale per nuovi progetti, sfida le convenzioni attraverso una performance sul concetto di tempo che promette di provocare e sorprendere, dal titolo Posguerra.
Il 50. anniversario della compagnia Cloud Gate verrà celebrato dal suo direttore artistico Cheng Tsung-lung che presenterà lo spettacolo Waves, in collaborazione con l’artista digitale Daito Manabe: attraverso l’intelligenza artificiale verranno raccolti i movimenti del corpo danzante e trasformati in dati digitali.
La compagnia Sankofa Danzafro, fondata da Rafael Palacios, debutta in Italia con Behind the South: Dances for Manuel, un omaggio all’opera di Manuel Zapata Olivella, una performance, coreografia e drammaturgia che parlano di ribellione, liberazione e il legame con la madrepatria africana.
E ancora l’intelligenza artificiale come interfaccia tra corpo, nuove tecnologie e apprendimento artificiale con Human in the Loop, di Nicole Seiler, che porta a Venezia la performance in cui sottopone l’intelligenza artificiale a uno “stress test”, sfumando i confini tra umano e artificiale, esplorando il corpo tecnologico e biologico.
Tra le installazioni cinematografiche più attese De Humani Corporis Fabrica di Véréna Paravel e Lucien Castaing-Taylor, profonda riflessione sulla condizione umana. L’opera utilizza le più avanzate tecniche endoscopiche per esplorare la complessità e la bellezza del corpo umano.
La Biennale Danza presenta anche una serie di workshop e lezioni aperte al pubblico con eventi educativi per avvicinare professionisti e amatori all’arte della danza e apprendere tecniche e segreti dai grandi maestri del settore.
Verranno presentate le nuove creazioni coreografiche selezionate attraverso il bando internazionale della Biennale Danza, come Posguerra di Melisa Zulberti, There Was Still Time del collettivo Miller de Nobili e Folklore Dynamics di Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali alias VIDAVÈ.
We Humans
La complessità della vita umana tra innovazione, tecnologia e metodi tradizionali: Biennale Danza 2024 rappresenta un punto di incontro tra arte e tecnologia, dove gli artisti esplorano nuove frontiere creative. La collaborazione è alla base del tema: gli artisti lavorano insieme utilizzando mezzi tecnologici e analogici. In particolare, l’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale come strumento creativo e performativo, dando vita a opere inedite che sfidano le convenzioni artistiche e culturali.
Le performance esplorano le sfumature dell’uguaglianza e della diversità, sempre nel rispetto reciproco e nell’impegno comune. Attraverso la tecnologia gli artisti creano performance che interrogano e riflettono su temi politici, sociali ed etici, e sono frutto di collaborazioni interdisciplinari che ci invitano a riconnetterci con ciò che condividiamo come esseri umani, e con ciò che possiamo raggiungere attraverso il dialogo e la cooperazione.
I coreografi e i danzatori del futuro
Il direttore della Biennale Danza 2024 Wayne McGregor presenta nuove opere create in collaborazione con Biennale College Danza, una componente fondamentale del festival che mira a formare i danzatori e coreografi del futuro, offrendo loro l’opportunità di collaborare con artisti internazionali ed affermati che condivideranno le loro pratiche artistiche, come lo stesso direttore artistico, Cristina Caprioli, vincitrice del Leone d’Oro e la prima vincitrice del Leone d’Oro della Biennale Danza, e Carolyn Carlson, che condurrà una masterclass di tre giorni.
Nei primi giorni del festival
Giovedì 18 luglio 2024
ORE 15 (su invito) e 18: Arsenale, Sala d’Armi E
Trajal Harrell – Sister or He Buried the Body (2022, 25’)
Una co-produzione internazionale esplora i temi di identità e performance.
ORE 17 (su invito): Arsenale, Teatro alle Tese
Cristina Caprioli – Deadlock (2023, 55’)
Dopo la performance un talk con l’artista.
ORE 21: Teatro Malibran
Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan – Waves (2023, 70’)
Spettacolo che unisce elementi di danza tradizionale e contemporanea, seguito da un talk con l’artista.
Venerdì 19 luglio 2024
ORE 12 e 15: Via Garibaldi
Biennale College Danzatori – The Bench (2024)
Coreografia di Cristina Caprioli, una co-produzione con La Biennale di Venezia.
ORE 14(su invito): Arsenale, Sala d’Armi A
Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor – De Humani Corporis Fabrica (2022)
Installazione video seguita da un talk con Wayne McGregor.
ORE 16 e 19: Arsenale, Sala d’Armi E
Trajal Harrell – Sister or He Buried the Body (2022, 25’)
Performance seguita da un talk con l’artista, dopo lo spettacolo delle 19.
ORE 18: Arsenale, Teatro alle Tese
GN|MC Guy Nader | Maria Campos – Natural Order of Things (2024, 60’)
Produzione esecutiva Raqscene, co-produzione La Biennale di Venezia.
ORE 21: Teatro Malibran
Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan – Waves (2023, 70’)
Replica dello spettacolo con successivo talk con l’artista.
Sabato 20 luglio 2024
ORE 11 – 20: Arsenale, Sala d’Armi A
Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor – De Humani Corporis Fabrica (2022)
Installazione video.
ORE 15: Arsenale, Teatro alle Tese
GN|MC Guy Nader | Maria Campos – Natural Order of Things (2024, 60’)
Replica.
ORE 17: Arsenale, Tese dei Soppalchi
Melisa Zulberti – Posguerra (2024, 60’ ca.)
Nuova creazione coreografica, vincitrice del bando internazionale Biennale Danza 2023-2024.
Domenica 21 luglio 2024
ORE 11- 20: Arsenale, Sala d’Armi A
Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor – De Humani Corporis Fabrica (2022)
Installazione video.
ORE 12: Vi Garibaldi
Biennale College Danzatori – The Bench (2024)
Coreografia di Cristina Caprioli, una co-produzione con La Biennale di Venezia.
ORE 18: Ca’ Giustinian, Sala delle Colonne
Cerimonia di consegna:
– Leone d’Oro alla carriera a Cristina Caprioli
– Leone d’Argento a Trajal Harrell
ORE 21: Arsenale, Tese dei Soppalchi
Melisa Zulberti – Posguerra (2024, 60’ ca.)
Replica della nuova creazione coreografica seguita da un talk con l’artista.
Scarica il PDF con il programma della Biennale Danza 2024.
I leoni Biennale Danza 2024
Cristina Caprioli, Leone d’Oro alla carriera alla Biennale Danza 2024, è tra le figure più importanti nel mondo della danza contemporanea, per il suo approccio innovativo e multidisciplinare.
Nata in Italia, Caprioli si è trasferita in Svezia negli anni ’80, dove ha continuato a sviluppare la sua carriera come coreografa e regista. Il suo lavoro è caratterizzato da una fusione di danza, installazioni visive e un’attenzione particolare alla sperimentazione e all’innovazione.
Caprioli ha fondato la compagnia di danza ccap nel 1998, con sede a Stoccolma, attraverso la quale ha prodotto numerose opere che sfidano le convenzioni tradizionali della danza. La sua ricerca artistica esplora temi come il tempo, lo spazio e la percezione, spesso incorporando elementi di altre discipline artistiche e scientifiche.
Uno degli aspetti più distintivi nelle sue coreografie è l’integrazione di tecnologie avanzate e media digitali, permettendole di creare esperienze performative che trascendono i limiti fisici della danza e una visione intensa e complessa del movimento e dell’espressione artistica.
Trajal Harrell, Leone d’Argento alla Biennale Danza, è un coreografo e danzatore americano noto per la sua capacità di mescolare stili di danza diversi e influenze storiche, combinando elementi di danza moderna, voguing e performance art.
Uno dei suoi lavori più conosciuti, per il suo approccio audace e intellettualmente stimolante che mette in discussione le nozioni di genere, razza e identità, è Twenty Looks or Paris is Burning at The Judson Church che esplora un’ipotetica fusione tra il voguing della scena ballroom di Harlem e la danza postmoderna del Judson Dance Theater degli anni ’60 a New York.
Il suo stile performativo che sfida le categorie tradizionali e crea nuove prospettive sulla danza come forma di espressione artistica, continuerà a Venezia con nuovi lavori che esplorano le connessioni tra la storia della danza e le pratiche culturali contemporanee.
Chi è Wayne McGregor?
L’artista visionario dietro questa edizione della Biennale Danza è nato a Stockport, in Inghilterra, nel 1970. Wayne McGregor è un coreografo e regista che nel 2011 è stato insignito dell’onorificenza di Commander of the Order of the British Empire (CBE) per i suoi contributi alla danza e all’arte, consolidando ulteriormente la sua posizione come una delle figure più influenti e rispettate nel panorama della danza contemporanea. Il suo approccio pionieristico fonde l’innovazione e l’interdisciplinarità, combinandole alla danza, alle neuroscienze, all’intelligenza artificiale e alle tecnologie digitali.
Tra i suoi progetti più noti figurano Living Archive, sviluppato con il Google Arts & Culture Lab, che utilizza il machine learning per creare nuovi movimenti coreografici ispirati al vasto archivio di McGregor; Choreographic Thinking Tools, sviluppato con il professor Philip Barnard dell’MRC Cognition and Brain Sciences Unit di Cambridge, che esplora l’interazione tra corpo e mente durante la creazione coreografica.
McGregor ha anche collaborato con il professor David Kirsh dell’Università della California di San Diego per studiare la “distributed creative cognition”, ovvero come le idee si sviluppano e si trasformano all’interno di un gruppo di lavoro creativo, come una compagnia di danza.
Ha lavorato con molte importanti compagnie di danza, quale per esempio il Royal Ballet di Londra, dove è stato il primo coreografo residente e ha fondato una sua compagnia, la Wayne McGregor | Random Dance.
Biennale Danza 2024 | We Humans
18. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Da giovedì 18 luglio fino a sabato 3 agosto, Venezia
Articolo di Lucia Pecoraro.
Foto su concessione dell’Ufficio Stampa La Biennale di Venezia.