
Le antiche tradizioni dell’arte tessile rinnovano le forme nella Tessitura Luigi Bevilacqua
Il tempo si ferma nella Tessitura Luigi Bevilacqua e si rivive l’arte antica e nobile della tessitura in cui Venezia ha primeggiato per secoli. Grazie agli scambi con Bisanzio, la città si distinse per la produzione di pregiati tessuti esportati in tutta Europa. Un primato che Venezia riuscì a mantenere per un lungo tempo favorito dai rapporti commerciali intrattenuti con l’Oriente.
I tessuti in cui la produzione veneziana si distingueva dalle altre, sono tuttora quelli realizzati dalla tessitura Luigi Bevilacqua: velluti, damaschi, lampassi, broccati e velluto soprarizzo, prodotti attraverso l’utilizzo di telati settecenteschi.
Una tradizione familiare iniziata nel 1875 e portata avanti dagli eredi Bevilacqua
Punto di svolta tra crisi e rinascita, la tessitura Luigi Bevilacqua divenne un’azienda nel 1875. Il merito va a Luigi Bevilacqua e al suo socio, Giovanni Battista Gianoglio che nel 1875 acquistarono un edificio da adibire a manifattura tessile. Non si trattava di una sede qualsiasi ma di una vecchia Scuola della Seta entrata in crisi con l’introduzione della produzione industriale e da un decreto napoleonico che soppresse le corporazioni artigiane. In questo modo prese avvio la Tessitura Bevilacqua, salvando gli antichi telai che ancora oggi tramandano la tradizione settecentesca.
Un’attività portata avanti dagli eredi di Luigi Bevilacqua e oggi guidata da Rodolfo Bevilacqua, presidente e responsabile della produzione, e dal fratello, Alberto Bevilacqua, amministratore delegato e responsabile marketing
Cambiata la sede, la Tessitura Bevilacqua ha trovato la sua collazione a palazzo Labia nel Sestiere di Santa Croce. Su 18 telai lavorano 6 tessitrici che con abilità e pazienza compiono un lavoro lento. Basti pensare che una tessitrice produce giornalmente 35-40 cm di tessuto. “Per quanta attenzione ci mettiamo, a volte capitano degli errori. Ovviamente non possiamo buttare tutto il lavoro fatto, ma non a tutti è chiaro che il valore di questi tessuti fatti a mano sta anche nelle imperfezioni, segno che il pezzo è unico e davvero artigianale” racconta Gloria, esperta tessitrice. Un lavoro duro e impegnativo per produrre qualcosa il cui valore è inimitabile.
Dalle dimore veneziane al Museo di San Pietroburgo. Storia della passione per i tessuti Bevilacqua
Creati con telai del Settecento, i tessuti vengono impiegati per la realizzazione di abiti di alta moda, arredamento, oggetti decorativi a cui corrisponde una richiesta internazionale. Dai tessuti per pareti, utilizzati per rivestire tre delle sale del Museo Fabergé di San Pietroburgo, ai cuscini della biblioteca monumentale del Patriarcato di Venezia, dalle stanze pontificie alle chiese e dimore veneziane tra cui i rivestimenti delle pareti del Caffè Quadri in Piazza San Marco. Il prestigio è accresciuto anche grazie alle collaborazioni esterne che hanno permesso all’azienda di arrivare a mondi diversi. L’artista svedese Maja Sjöström ha disegnato i tessuti per il Municipio di Stoccolma, altri hanno impiegato i velluti a mano su capi e accessori d’alta moda, come le borse Bagonghi di Roberta di Camerino.
Una delle commissioni più impegnative richieste alla Tessitura Bevilacqua fu la realizzazione del velluto soprarizzo per il Cremlino di Mosca. La richiesta dei committenti era un disegno francese di 250 anni fa, molto articolato. Per la realizzazione i tecnici dovettero appositamente impostare una macchina dato che il telaio usato per produrlo non era più attivo da oltre 50 anni e le tessitrici per riprodurre la complessità del disegno, collocarono sul telaio più di 16.000 fili. Prima di iniziare a tessere ci vollero sei mesi e sul telaio si alternarono due tessitrici. Un lavoro impegnativo dal risultato magistrale che ha messo in mostra tutta la maestria della Tessitura Bevilacqua.
I nuovi colori Bevilacqua seguono le tendenze contemporanee
Protagonista è il velluto, una tendenza retrò che compare in tutte le stanze e nei mobili con fantasie che spaziano dalle geometrie optical degli anni 70 e 80, ai motivi floreali e vegetali con foglie e fiori in linea con gli stili del passato dal medeviale, al rinascimentale, al neoclassico.
Non solo velluto, le novità riguardano anche altri tessuti. Il broccatello Sagredo, il cui nome richiama una nobile famiglia veneziana e il loro palazzo affacciato sul Canal Grande, il damasco Farfalle, un tappetto di farfalle per decorare il soggiorno e i lampassi Melograno, Svezia e Maja, quest’ultimo disegnato dall’artista svedese Maja Sjöströmne, negli anni Venti.
Nella nuova collezione per l’arredamento, l’originalità dei colori riprende le tendenze in voga. Le tonalità del blu ricordano la profondità del mare, quelle del verde la pace della natura, le sfumature del rosso conferiscono all’ambiente un carattere deciso mentre quelle del rosa s’inspirano ai fiori e ai frutti. A questa palette si accostano colori neutri ideali per bilanciare le tinte accese e illuminare le stanze.
Cecilia, Caterina, Antonia: sono le borse Bevilacqua un omaggio alle donne italiane
Accessori unici, le borse Bevilacqua sono il tratto distintivo per conferire personalità ad ogni outfit. Diverse sia per tipo che per disegno, portano il nome di una figura femminile veneziana o italiana. Un omaggio a grandi donne della storia che nel loro campo hanno lasciato il segno. Così Cecilia, dedicata a Cecilia Venier Baffo, sposa di un sultano e donna di elevata cultura capace di intrattenere una corrispondenza con Elisabetta I d’Inghilterra e Caterina de’ Medici. Una borsa perfetta per ogni occasione con Giardino Antico, un motivo floreale ispirato ai velluti prodotti a Genova tra il Seicento e il Settecento.
Carattere casual per la shopper Bevilacqua Tote Bag di velluto Leoni Bizantini, il cui disegno porta il logo della Tessitura Bevilacqua. Sofisticato invece il bauletto Caterina che prende il nome da Caterina Cornaro regina di Cipro, Gerusalemme e Armenia dal 1474 al 1489. Essenziale e perfetta per il tempo libero è Antonia, dalla forma rotonda, in onore di Antonia Masanello, l’unica donna a partecipare alla spedizione dei Mille di Garibaldi, nel 1860, nella quale riuscì a intrufolarsi travestendosi da uomo.
Tessitura Luigi Bevilacqua
Santa Croce 1320
Tel. 041 721566
Orari:
Dal lunedì al venerdì dalle 09:30 alle 13:30
e dalle 14:30 alle 17:00
sabato su prenotazione – domenica chiuso