
Tra le feste veneziane la Madonna della Salute è la più intima
Con un pellegrinaggio sul ponte votivo fino alla Basilica della Salute, capolavoro barocco del 1687 di Baldassarre Longhena, i veneziani si stringono all’altare della Vergine che scacciò la peste dalla città, per la Festa della Madonna della Salute.
La festa è un momento mistico in cui la città ritrova il suo passato intatto: canti, preghiere, candele sotto lo sguardo profondo della Mesopanditissa, l’antica icona bizantina il cui nome significa “Mediatrice di pace”, una bellissima Madonna Nera con Bambino davanti alla quale, a Candia nel 1264, la pace era tornata.
È sempre nel nome di Maria che Venezia ritrova la pace e la vita: la città libera da quella peste che in un solo anno tra il 1630 e il 1631 aveva provocato 47mila morti, all’epoca un quarto della popolazione.
Con una processione di preghiera di tre giorni e tre notti, il Doge e i veneziani fecero voto alla Madonna di costruire un tempio se l’epidemia fosse cessata, cosa che avvenne in breve. Da allora il pellegrinaggio si ripete ogni anno con migliaia le persone che attraversano il ponte e la basilica, per devozione o per senso di appartenenza a una città che mantiene le promesse.
Così, come 400 anni fa furono il doge e il patriarca a condurre il pellegrinaggio, quest’anno saranno il sindaco e il patriarca di Venezia a perpetuare il rito venerdì 17 novembre alle 12, attraversando il ponte votivo sul Canal Grande, costruito sulle barche come in passato, che resterà aperto senza interruzioni fino alle 22 di martedì 22 novembre.
Il 21 novembre la basilica rimane aperta tutto il giorno. Al suo interno vengono celebrate messe ogni ora, dalle 6 alle 22: quella solenne delle 10 è presieduta dal patriarca di Venezia.
Da scoprire alla Festa della Madonna della Salute
“Unde origo inde salus” Da Maria nacque Venezia, da Maria venne la salvezza. È l’iscrizione incisa nella pietra nera circondata di rose al centro della Basilica, fulcro dello stupendo pavimento dai giochi policromi che rappresenta un gigantesco Rosario.
Mentre le messe si susseguono e i bambini si emozionano per le mille candele e le statue dove Maria difende Venezia, i fedeli attraversano l’altare per pregare a una cappellina segreta.
Sostano sugli scranni del coro ligneo e attraversano le segrete stanze della Sacrestia, ricche di quadri di Tiziano, ammirano lo splendido Le Nozze di Cana del Tintoretto, ed escono tra statue e bassorilievi nei silenziosi cortili del Seminario.
La sorpresa è fuori: bancarelle di giochi per il Natale che arriva, palloncini e frittelle. Il piatto tipico della tradizione è la Castradina, il cosciotto di montone salmistrato, usato per fare una gustosa zuppa con le verze sofegae.
Le foto sono di Lorenzo Cinotti, @celestalis, Laura Scarpa, BasilicaSaluteVenezia.it e Venezia Unica.
Basilica di Santa Maria della Salute
Dorsoduro, 1
Tel: +39 041 274 3928