Alberto Cavalli, curatore di Homo Faber e Direttore della Fondazione Cologni, per #RiscrivereilFuturo propone una città ricca di artigiani dove si studiano, si scoprono, si creano le arti applicate del futuro.
Come immagini Venezia nel futuro?
Come il luogo dell’autentica meraviglia, in cui lo splendore del passato e la previsione del futuro convivano in maniera proficua. A Venezia non devono venire orde di turisti distratti, ma un alto numero di persone che ricercano e riconoscono la vera eccellenza nelle arti, e che trovano intorno a loro non una città-museo ma una città viva. Ricca di artigiani di alto livello. In cui si producono mostre ed eventi unici. In cui la ricca rete museale sia in grado di produrre cultura, meraviglia e di fecondare la creatività di designer, architetti, stilisti, eccetera. Dove la ricerca universitaria e scientifica lasci un segno visibile nella vita di tutti i giorni, per i veneziani e per i visitatori. Dove possono nascere nuove correnti e nuove prospettive. Dove la vita dello spirito, legata a San Marco, possa incidere sulla percezione del bello come qualcosa di inclusivo e come occasione di riscatto, attraverso il talento e il lavoro.
Cosa possono fare la politica e i cittadini per una rinascita di Venezia?
Privilegiare e valorizzare la competenza, a tutti i livelli. E non avere paura a investire sull’eccellenza: nell’artigianato, nell’arte, nella produzione di mostre, ma anche nell’immagine della città, in soluzioni all’avanguardia. I cittadini devono sentire di vivere nel laboratorio sperimentale della bellezza, e la politica deve saper proteggere e valorizzare il ruolo di Venezia come luogo in cui il bello prende vita e forma. Il bello è legato al cambiamento: per questo la città deve essere viva. I Musei e i Palazzi devono essere luoghi in cui si produce cultura e si creano correnti, non ricettacoli di collezioni. I cittadini sono i primi protagonisti di Venezia: devono essere loro a riappropriarsene, chiedendo alla politica una competente gestione della molteplicità e della diversità. Venezia deve accogliere tutti coloro che arrivano con il talento e la voglia di fare bene. La politica deve assicurare queste possibilità. E investire sulla cura del territorio: Venezia deve sfolgorare, non affondare!
Proponi un’idea specifica in uno di questi ambiti: ambiente, residenzialità, lavoro, sicurezza, turismo, cultura.
Cultura: occorre investire in mostre epocali, soprattutto sulle arti applicate. Questo è un ambito disciplinare ancora poco affrontato in maniera approfondita. Dopo Le Stanze del Vetro e Homo Faber, Venezia è già in grado di aprirsi a una nuova esperienza prestigiosa quanto la biennale: diventare il luogo dove si studiano, si scoprono, si creano le arti applicate del futuro.
Alberto Cavalli, Direttore Generale, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e curatore dell’esposizione dedicata alla maestria artigiana europea Homo Faber
Per il progetto #RiscrivereilFuturo di Venezia Venezia da Vivere e Associazione Piazza San Marco hanno intervistato imprenditori, curatori, direttori di istituzioni culturali, rettori e docenti universitari, albergatori, organizzatori di eventi e cittadini, che a Venezia vivono e lavorano. Un dibattito aperto con la cittadinanza per far nascere un’idea di città in equilibrio con l’ambiente, il lavoro e la sua civitas.
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Le foto sono di Settimo Cannatella, @seventhsoul, per Venezia da Vivere.
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