Riqualificare il turismo significa riqualificare la città, e la cultura è fondante per #RiscrivereilFuturo di Venezia. Gilda Zaffagnini, Nexa Eventi
Continua la riflessione sulla rinascita di Venezia a cura di Venezia da Vivere con Associazione Piazza San Marco. Per #RiscrivereilFuturo abbiamo il piacere di presentare Gilda Zaffagnini, imprenditrice di eventi internazionali, che dopo aver vissuto in diverse città del mondo ha scelto Venezia per la vita.
VDV: Come immagini Venezia nel futuro?
Immagino e mi auspico una Venezia forte dei suoi valori intrinseci – bellezza, storia, cultura, ricchezza – e una città in cui siano gli abitanti (coloro che vi sono nati e coloro che l’hanno scelta per viverci) i protagonisti di una rinascita in termini di attività lavorative, di creatività e progettualità.
Immagino il fiorire di attività utili alla vita di tutti i giorni (per esempio lavori legati al “saper fare” e ai bisogni quotidiani) e, allo stesso tempo, attività proiettate alla vocazione che Venezia ha sempre avuto, quella di attirare il mondo. Al centro del futuro di Venezia ci stia l’uomo, con la dedizione e il coraggio di riportare alla luce una città viva che sia anche la base di un’offerta turistica ricercata, a misura e sostenibile.
VDV: Cosa possono fare la politica e i cittadini per una rinascita di Venezia?
L’orgoglio di appartenere alla città più bella del mondo deve essere una leva dei cittadini per vigilare su Venezia con rispetto e amore. Valorizzarla è abbracciare quello che la città è già – un tesoro immenso – e intraprendere le proprie attività in funzione di un bene comune. Un colloquio funzionale tra i cittadini e la politica, l’impegno da parte dei cittadini a sollecitare le forze politiche, possano portare a un lavoro utile per trasformare il contesto. Il percorso sia volto alla definizione di una nuova identificazione della città in primis – Cos’è Venezia? Cosa è cambiato? Come la percepisco? Cosa voglio per Venezia? – e alla conseguente valorizzazione di una nuova offerta veneziana verso il mondo.
VDV: Proponi un’idea specifica in uno di questi ambiti: ambiente, residenzialità, lavoro, sicurezza, turismo, cultura.
Come organizzatore di eventi tra cultura e lusso, molti dei quali frequentati da persone che portano lustro, eleganza e valore a Venezia, propongo un impegno “culturale” che vada oltre il turismo di élite. Alla base di ogni trasformazione vedo la cultura, come senso di identità, dialogo vivo, attività qualificante.
Per me riqualificare il turismo significa riqualificare la città, ridonarle linfa vitale e capacità di creare rapporti funzionali in uno scenario prima locale, poi nazionale e quindi internazionale. Se i nostri eventi sono progetti belli, utili e temporanei, penso a “eventi” utili e permanenti, quelli che creano opportunità stabili.
Propongo Venezia come sede di una grande istituzione internazionale, per esempio un centro scientifico di ricerca che possa inserirsi nel progetto in atto da parte dell’Unione Europea, di collocare risorse per studi farmacologici. In questo modo, il centro si inserirebbe in un contesto temporale attuale, per diventare, allo stesso tempo, un polo innovativo di ricerca di nuovi farmaci. Il centro potrebbe essere ospitato in uno degli edifici veneziani di grandi dimensioni (svariate strutture sono diventate hotel negli ultimi anni) e l’edificio potrebbe essere riconvertito con ristrutturazioni edilizie e attrezzature a carico dell’Unione Europea.
Studiosi di vari paesi verrebbero a lavorare in città e questo creerebbe spazio alla residenzialità. La presenza di un centro specializzato importante potrebbe essere di collegamento con altri centri universitari e di eccellenza che ci circondano (Padova, Trieste, Legnaro), si inserirebbe inoltre nella tradizione universitaria veneziana della chimica industriale con la differenza che si tratterebbe di chimica fine e, pertanto, compatibile con la salvaguardia dell’ambiente.
Questo progetto (se n’è fatto già interprete Luigi Chieco Bianchi, professore emerito di Oncologia dell’Università di Padova, con una lettera al Corriere del Veneto) potrebbe mettere in atto meccanismi virtuosi, sia sociali, sia economici con una ricaduta vantaggiosa per la città metropolitana e una serie di relazioni sia tra i network cittadini, quindi interne, sia con collegamenti internazionali, quindi esterne.
Su questa idea si dovrebbe lanciare una grandissima campagna promozionale, dovrebbero farla propria tutte le Istituzioni culturali cittadine, le Associazioni di Categoria, il Comune, l’Area Metropolitana e la Regione, i nostri Rappresentanti parlamentari dovrebbero farsene portavoce presso il Governo e il Parlamento.
Gilda Zaffagnini, Event & Travel Designer, Nexa s.a.s.
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Foto di copertina: Scuola Grande di San Giovanni Evangelista ph Riccardo Rizzetto.
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