Il futuro: un turismo ambientale fatto di emozioni. Dobbiamo diventare visionari di idee ambiziose per #RiscrivereilFuturo di Venezia. Paolo Andrich, curatore della Casa Museo Andrich a Torcello
Si pensa sempre al futuro di Venezia dimenticando che Venezia è anche Laguna.
In urbanistica e pianificazione territoriale il futuro che si progetta oggi viene a volte realizzato nei trent’anni successivi, a volte no. Quindi è necessario essere un po’ visionari per progettare il futuro di una città e spesso non è lo sviluppo immobiliare che ne determina l’evoluzione ma sono le idee.
Un esempio per Venezia è la delibera comunale del 19 aprile del 1893 che istituisce l’esposizione internazionale d’arte a carattere biennale voluta da un gruppo d’intellettuali, capeggiati dall’allora Sindaco Riccardo Selvatico. Oggi possiamo dire che quella delibera ha impresso la direzione dello sviluppo culturale di Venezia.
Basti pensare che la sola Biennale d’arte ha fatto nel 2019 600.000 presenze + 24.000 nelle giornate di preapertura, che sono quelle che permettono alla stampa di raccontare al mondo il perché bisogna visitare la più importante esposizione d’arte al mondo. La Biennale.
Abbiamo una vetrina internazionale che da arte è diventata cinema, musica, teatro, architettura e danza. L’idea possibile che può essere vincente per Venezia è che La Biennale ritorni ad essere anche luogo di produzione.
La città storica è troppo bella e fragile per competere con le dinamiche del turismo che oggi fanno muovere le masse. La bellezza e l’unicità di Venezia sono fonte d’ispirazione per tutti i creativi del mondo che ritornano nei loro luoghi di origine a raccontare le emozioni che hanno tratto dalle multiple stratificazioni storiche della città e della sua laguna. Le isole della Laguna sono ambienti ideali per essere ripopolati dal mondo dei creativi.
La seconda idea è che il turismo a Venezia subisca un’evoluzione e diventi esperienza attraverso i suoi abitanti come lo splendido esempio che la Rai ha prodotto nel documentario di Federico Lodoli I lagunari andato in onda il giorno di Pasqua 2020 su Rai5 e visibile su Raiplay.
Perché 30 milioni di presenze annuali a Venezia non sono sostenibili senza un governo e una programmazione dei flussi. L’assenza di misure in questa direzione è una dichiarata incapacità nel governo della città. L’accesso prioritario ai vaporetti per i residenti o la deviazione dei flussi non sono misure di governo, sono rimedi temporanei.
Un esempio di buon governo rispetto alla tassa di sbarco che ha una così grande difficoltà nell’essere partorita per Venezia poteva diventare un‘occasione di sperimentazione su un’area limitata come quella della Laguna Nord che soffre come Venezia di un turismo eccessivo di 6.000.000 di presenze animato dalle minicrociere a 20 euro che partendo dal Tronchetto consumano in 4 ore di tempo Murano Burano e Torcello e i canali della sua Laguna senza che i partecipanti possano goderne.
Il Covid-19 ci ha fatto riscoprire la trasparenza e la salubrità della laguna senza moto ondoso, dobbiamo impegnarci a continuare ad avere questa salubrità a costo di cambiare il sistema di trasporto pubblico.
Un’elica grande o piccola che gira in acqua solleva il fondale e mette in movimento la velma sottostante. Fra 50 anni avremmo le auto volanti che arriveranno in una stanza dei nostri appartamenti ubicati in grattacieli.
A Venezia forse saranno già chiuse le bocche di porto perché secondo l’oceanografo Umgiesser il rialzo dei mari e il Mose non reggeranno, così che la laguna diventerà un grande lago. È impensabile che nel centro storico e in laguna crescano i grattacieli quindi andrà collegata la città e la sua laguna con telecabine come l’esempio che sta nascendo a Città del Messico grazie alla ditta italiana Leitner.
Due sono i luoghi simbolo dell’ambiente nella città Metropolitana di Venezia che vuole diventare capitale dell’ambiente europeo. La laguna Nord e il sistema di spiagge di Cavallino-Treporti.
L’idea è che la città metropolitana di Venezia che ha 6 milioni di presenze sulle spiagge di Cavallino-Treporti e 6 milioni di presenze in laguna Nord utilizzi il trasporto pubblico, in funzione ambientale. Costruendo un impianto funiviario di 10 km, per il trasporto di persone e biciclette, che colleghi l’aeroporto Marco Polo a Treporti, con fermate intermedie a Cà Noghera, Torcello, Mazzorbetto, Mazzorbo, Burano, San Francesco del Deserto e Sant’ Erasmo. Finanziato dalla tassa di sbarco.
Il futuro: un turismo ambientale fatto di emozioni che dal laboratorio Laguna contamini Venezia.
Paolo Andrich, curatore di Casa Museo Andrich nell’isola di Torcello, urbanista e pianificatore territoriale.
Venezia da Vivere e Associazione Piazza San Marco continuano con il progetto #RiscrivereilFuturo, intervistando per un dibattito aperto figure dell’imprenditoria, dell’arte, dell’università e molte altre, che a Venezia vivono e lavorano.
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La foto di copertina è di @Monaris per Venezia da Vivere progetto ArtBiennaleExperience.
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